Come corre l’era dei Social Network- parte I

Eccomi di nuovo a scrivere di web e social, dopo un lungo tempo in cui sono stata latitante. In questo periodo non ho assolutamente smesso di essere “online” e ho osservato molte cose, parecchi incroci tra tecnologie e innumerevoli evoluzioni impreviste. Continua a leggere “Come corre l’era dei Social Network- parte I”

Social media: dove siamo e dove stiamo andando

socialIn principio era solo Facebook con la sua bacheca, i Mi piace, i commenti e le condivisioni, uno strumento sociale di comunicazione mai visto prima e che ha spiazzato il mercato, conquistando utenti curiosi di tutte le età, creando qualcosa di assolutamente innovativo, sfruttando la voglia sociale di comunicare, intervenendo in tutto e per tutto sulle notizie.

Poi sono venuti, in contemporanea o immediatamente dopo, Linkedin, Twitter, MySpace, Badoo, Netlog, Google+, Instagram e Pinterest. Tutti diversi, ma tutti hanno il fine di mettere in contatto le persone e le loro opinioni e pensieri sulla vita, sulle trasmissioni televisive, sulle tragedie, sui lutti, sui prodotti, sui brand, insomma una nuova forma di comunicazione. 

L’ interrogativo è: dove stiamo andando? a cosa ci porterà tutta questa condivisione? dove stanno andando tutti questi social, divenuti ibridi e particolari rispetto all’originario Facebook?

Il primo punto è sociale: le comunicazioni, i dialoghi, le opinioni avvengono attraverso la bacheca di Facebook oppure un tweet oppure una foto su Instagram. Le persone sono talmente accanite da condividere gli stati più assurdi, da litigare nei commenti e nel creare delle conseguenze nella vita Social-Networkreale. Negli ultimi tempi poi la tv è entrata nei social, creando un mostro ibrido dove trasmissioni come il Festival di Sanremo, Masterchef oppure il Tgcom possono raccogliere i commenti dello spettatore, finalmente attore attivo nell’esprimere sentimenti e preferenze rispetto a ciò che vede.

Tale considerazione ci porta al secondo punto: visto che i consumer vivono sul social e ne sono parte attiva, le aziende hanno deciso di essere presenti e comunicare social, creando profili business e pagine aziendali  dove condividono post e contenuti commerciali. In questo caso le teorie del comportamento ideale sono opposte: c’è chi dice che bisogna comunicare spesso e ad orari specifici per ottenere la massima attenzione dai propri contatti, accrescendone la lista e creando engagement; e la corrente di pensiero che spiega che il successo sui social è garantito da tre tweet al giorno,  non più di due post su Facebook,  un post al giorno su Linkedin nei giorni feriali è più che sufficiente e su Pinterest dovrebbero comparire non meno di 5 pins nuovi al giorno, mentre su Instagram dovrebberoinfographic-how-often-to-post-on-social-media essere condivisi solo uno-due post al giorno, su Google+ soltanto tre contenuti al giorno mentre sui blog due contenuti a settimana sono sufficienti. Questo secondo una ricerca di Buffer, la piattaforma che consente di condividere i post sincronizzando i diversi profili.

Invece Instagram è uno strumento ad hoc ottimo per le aziende ecommerce, che intendono instaurare legami duraturi con i propri utenti: infatti è possibile integrare fotografie tramite widget, oppure pubblicare foto che mostrano l’utilizzo del prodotto. Ma anche la possibilità di mostrare i prodotti che compongono il catalogo prodotti con una luce diversa, inserire un link al proprio sito all’interno del profilo, pubblicare immagini del “dietro le quinte”, per mostrare agli utenti di potersi avventurare e seguire da vicino un evento o il processo di produzione di un prodotto. Oppure l’utilizzo di hashtag rilevanti per categorizzare le immagini e ottimizzarne la diffusione  e creare contest fotografici.

Infine un ultimo punto di riflessione è il cambiamento degli stessi social: su tutte le piattaforme è possibile  aumentare la brand awareness e di aumentare il traffico verso il proprio sito attraverso la social ADV , ovvero  annunci pubblicitari all’interno dei social media, comunicazioni ad hoc, tipo il modello di advertising a banner, oppure la nuova funzionalità di Twitter dei contenuti video, dove è possibile, attraverso un nuovo widget, consentire ai publisher di fare l’embed dei video sui loro siti.

Tutnative-advertisingti i social permettono e favoriscono la pubblicità, ma quello che ogni brand dovrà valutare con attenzione è la scelta del social giusto su cui comunicare, il formato più adatto da usare e la comunicazione più efficace per raggiungere il target di utenti, ovviamente tenendo da conto il ritorno sull’investimento effettuato.

Per ultima, ecco una infografica redatta a fine 2014 da The Digital Observer, sulle prospettive Social media del 2015.

infografica_social

Nuove tendenze: il social film

italy-in-a-dayA proposito di nuove tendenze Social, trovo molto affascinante la definizione di social film attribuita a Italy in a day, un film di Gabriele Salvatores, uscito nei cinema il 23 settembre, visto in TV il 26 settembre su Raitre con uno share del quasi 9% e presentato  alla 71esima Mostra del Cinema di Venezia.

In effetti Italy in a day può decisamente essere definito social poichè composto da 45.000 video girati con tutti i mezzi possibili (fotocamere, smartphone, etc.) e fatti dagli italiani partecipanti all’evento Italy in a Day. Il 26 ottobre scorso chiunque, tramite web, poteva inviare un video al sito Italy in a Day per raccontarsi e/o raccontare la sua giornata: un esperimento social e cinematografico molto emozionante, istruttivo e interessante, realizzabile solo oggi con i media di cui disponiamo.

Tantissimi hanno affidato il loro personale message in a bottlemessaggi tutti diversi, rispettosi, attenti, felici, malinconici, tristi, alcuni attenti alla coscienza del proprio ruolo, per una volta, di protagonista di un corto, che poi altri monteranno e vedranno. Insomma una rappresentazione video della vita quotidiana di sabato 26 ottobre 2013, di un paese che soffre, che gioisce, che lavora, dove c’è chi nasce, chi muore, chi lotta, con un senso di tenerezza verso la vita e verso l’umanità.

Quello che ha sorpreso è stato, in primis, la voglia di esprimersi di tutti: non solo ragazzi e giovani, ma ci sono famiglie, images (11)anziani, persone sole e in difficoltà. La possibilità di girare un video con qualunque supporta ci dimostra, poi, come la tecnologia sia ormai alla portata di tutti e come il caricare un video sul sito aperto apposta per raccogliere i vari contributi.

l risultato è stato fenomenale: oltre 44mila video arrivati, oltre 2200 ore di girato, una selezione di 632 video e 75 minuti di film, abilmente montati da Salvatores, che cerca di darne un profilo emozionale unitario tra la trama sgranata delle inquadrature di un telefonino e i volti ravvicinati riprese dalle web cam.

In ogni caso, Italy in a day resta un documento molto importante, una nuova e nostrana interpretazione di cinema collettivo nell’Era di Internet. E poi, se vogliamo, oggi, sommersi da qualsiasi tipo di immagine, non è forse il montaggio quindi il racconto, la vera anima di un film?

Instagram: pregi e difetti della App di foto più diffusa

download (1)Instagram è un’applicazione gratuita che permette agli utenti di scattare foto, applicare filtri su di esse, condividerle sui social network più noti, come Facebook, Foursquare, Tumblr, Flickr, e che presenta, in omaggio alle Polaroid, le fotografie in forma quadrata. È compatibile con vari smartphone con sistema  iOS, Android e, recentemente, per Windows Phone.

Instagram fu sviluppata da Kevin Systrom e Mike Krieger. Il gruppo fu fondato quando Kevin Systrom lavorava con Mike Krieger, con finanziamenti provenienti da Baseline Ventures e da Andreessen Horowitz. Il progetto iniziale, Burbn, aveva numerose funzioni, ma Krieger decise di concentrarsi sulle foto scattate da cellulare. L’applicazione fu messa a disposizione sull’iTunes Store il 6 ottobre 2010 e il 9 aprile 2012 Mark Zuckerberg acquisì Instagram.

Instagram ha un uso molto semplice: permette di scattare foto oppure di acquisire quelle che si hanno già in libreria e di condividerle con la community di instagramers. L’applicazione permette di modificare le caratteristiche cromatiche e visive dell’immagine applicando uno dei 18 filtri a disposizione, oppure migliorare luminosità e contrasto e selezionare cornice ed eventuale sfocatura per la foto. La condivisione dà la possibilità di dare un titolo alla foto, di dire dove si è ed e possibile scegliere il social su cui postare la foto. Le foto condivise potranno essere visualizzate da tutti gli instagramers se la privacy è settata su “pubbliche” o solo agli amici inseriti all’interno della propria rete. Ovviamente le foto possono essere commentate oppure è possibile dire se piacciono cliccando sul cuore sotto la foto. Quando si condivide è possibile usare degli hashtag che consentiranno di avere subito una visione completa degli scatti relativi ad un certo tema.

La crescita di Instagram  è stata piuttosto rapida, arrivando a toccare i 25 milioni di utenti nel marzo 2012. Dopo ilinstagram2 rilascio delle API di Instagram nel 2011 sono sorti diversi tipi di servizi e siti che miravano ad offrire un’esperienza su Web più ampia di quanto consentito all’interno dell’applicazione. Tra questi vi è Followgram,  a cui si accede usando gli stessi dati di login scelti per Instagram. Followgram colma due “carenze” di Instagram: la mancanza di una presenza su Web dei profili utente e la possibilità di rendere “visibile” il proprio account sui siti Web di proprietà con badge e vanity URL.

Visto che Instagram è parte di Facebbok, va crescendo la sua integrazione con la piattaforma, difatti le nuove funzioni, recentemente rilasciate nell’’update 2.5, riguardano sia Instagram su Web che la vera e propria applicazione mobile. Su quella mobile è ora possibile la navigazione per utenti e tag attraverso la sezione “Esplora” ed in generale è migliorata l’usabilità dell’applicazione grazie ad un’esecuzione più veloce. A livello funzionale, è ora possibile inserire dei commenti, e, flaggando la relativa opzione tra le impostazioni del profilo, rendere automaticamente disponibili anche i Facebook like associati alle foto. Inoltre la nuova Photo Page offre adesso visualizza gli scatti realizzati attraverso Instagram e i relativi commenti.

L’integrazione che il social delle foto ha nei confronti di Facebook favorirà una maggiore visibilità dei suoi followers; aumenterà ulteriormente i suoi utilizzatori,  soprattutto quelli aziendali che hanno già un profilo potente su Facebook, così da accrescere l’awareness dei prodotti/servizi anche su Instagram; infine, se le foto sono consultabili via Web, vale forse la pena mostrare i prodotti ad alta risoluzione anche sulla pagina di un browser.

Inoltre esiste la possibilità di integrazione degli scatti di Instagram su di un blog, sia attraverso il link http://ctrlq.org/instagram/#info, dove basta inserire l’url della foto, generando così l’Embeded Code da inserire nel blog; oppure, specifico per i blog in WordPress, si può usare il plugin gratuito Embedly , che genera il codice HTML da inserire nel sito.

La conclusione che il successo di applicazioni come Instagram e di piattaforme come Pinterest dimostra è che le immagini la fanno da padrone nella condivisione Social, che risultano il contenuto di maggiore interesse e che generano più engagement online.

instagram3Ovviamente, per chi ne fa un uso aziendale, questo significa essere social con tutti, postare in maniera periodica ma costante, geolocalizzare le foto, sempre curandone la varietà e la qualità dei contenuti e utilizzando gli hashtag che danno una grossa rilevanza al tema delle foto postate.

Alcuni esempi di eccellenza che ne dimostrano la penetrazione di Instagram sono il successo dell’account Instagram delle Marche, su cui sono postate le bellezze naturali, storiche ed enogastronomiche della regione; oppure la campagna #condividiunacocacola, per condividere foto e momenti particolari in compagnia della propria bevanda preferita; o la promozione del 1888 Hotel di Sidney, che offre offre una notte gratis a chi abbia 10 mila followers sul social fotografico.


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Google Plus

62-milioni-di-registrati-per-google-plus

Premesso che il mondo di Google è tutto da scoprire e in continua evoluzione, in questi giorni sto scoprendo Google Plus.

Google Plus è stato lanciato il 28 giugno 2011. Ad oggi (dicembre 2012) ha un totale di 500 milioni di utenti registrati di cui 235 milioni sono attivi su base mensile.  Continua a leggere “Google Plus”